Festival dei Popoli [27 Novembre – 4 Dicembre]

Il più importante appuntamento con il cinema documentario internazionale: la produzione recente, gli omaggi, le retrospettive, gli incontri con cineasti di tutto il mondo. Il programma della 56a edizione del Festival dei Popoli – Festival Internazionale del Film Documentario, dal 27 novembre al 4 dicembre a Firenze, prevede il Concorso Internazionale con documentari inediti in Italia; Panorama, concorso dedicato alle produzioni italiane. I Mestieri del Cinema si concentrerà su uno dei più rappresentativi cineasti europei – il polacco Wojciech Staron – con una selezione di film da lui diretti o di cui ha firmato la fotografia. La sezione Filmmaker in Focus è dedicata a Mary Jimenez, autrice peruviana trasferitasi in Belgio, e alla sua filmografia ricca di riflessioni autobiografiche nonché di una galleria di splendidi ritratti di uomini e donne che ci testimoniano esistenze tanto travagliate quanto traboccanti di umanità: un cinema dell’incontro e dell’ascolto. Doc at Work, il mercato per la coproduzione internazionale propone lezioni e workshop tenuti da rinomati professionisti europei.
Ecco il programma completo:

Biglietti:

Biglietto pomeridiano (dalle 10 alle 21.00): 5€, ridotto 4€
Biglietto serale (dalle 21.00): 7€, ridotto 5€
Biglietto giornaliero: 10€, ridotto 7€
Abbonamento: 50€, ridotto 35€

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Riduzioni:
Mediateca Regionale Toscana, Carta socio Coop, Arci, Istituto Francese, Carta Giovani, Carta Argento, biglietto della mostra “Un Palazzo e la Città” al Museo Salvatore Ferragamo, libretto universitario. Per i possessori della “Carte de membre” dell’ Istituto Francese di Firenzele proiezioni che si terranno presso l’Istituto sono gratuite.
I possessori di un biglietto del Festival dei Popoli possono richiedere un ingresso ridotto (€ 3,00) per la mostra “Un Palazzo e la Città” al Museo Salvatore Ferragamo.

Per l’elenco delle convenzioni clicca qui

9.30-18.00 (ingresso libero)
Università degli Studi di Firenze – Dipartimento SAGAS, Via Gino Capponi 9, Firenze

Giornata internazionale di studi su Manoel de Oliveira
con: Mathias Lavin (Université Paris 8 Saint-Denis Vincennes); José Moure (Université Paris 1 Panthéon Sorbonne); António Preto (Escola Superior Artística do Porto); Theresa Medeiros (Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro); Sandro Bernardi (Università di Firenze); Lorenzo Cuccu (Università di Pisa); Bruno Roberti (Università della Calabria); Luigi Nepi (Università di Firenze).

Cinema Odeon
18:00
Héros sans visage
di Mary Jiménez (Belgio, 2012, 61’)
Giovani uomini sfuggiti al suo scatto fotografico, perduti per sempre sul fondo del mare o tra dune di sabbia, oppure scampati ai flutti per raggiungere una terra che non offre loro che lotta. Sono gli eroi senza volto di M. Jiménez. Dallo sciopero della fame a Bruxelles al racconto di un giovane camerunense, passando per il campo-rifugiati di Choucha (Tunisia): tre momenti di una battaglia compiuta in nome della conquista della propria vita.
IMMAGINI DEL VERBO AMARE: I DOCUMENTARI DI MARY JIMéNEZ

21:00
Mr. Gaga
di Tomer Heymann (Israele, Germania, Svezia, Paesi Bassi, 2015, 97’)
Ohad Naharin, creatore del linguaggio di movimento “Gaga”, è uno dei coreografi più importanti ed innovativi al mondo. Attraverso filmati di repertorio di un Naharin giovane ballerino e in momenti privati insieme alla sua famiglia, l’acclamato documentarista Tomer Heymann costruisce un ritratto viscerale di Mr. Gaga. Dai suoi primi passi di danza, a quelli compiuti sulla scena internazionale con Martha Graham e Maurice Béjart, fino al passaggio alla coreografia, coronato dalla sua nomina a direttore artistico della Batsheva, compagnia di danza di fama mondiale.

 

Cinema Odeon
15.00
Vita Brevis
di Thierry Knauff (Belgio, 2015, 39’)
Vita brevis è un poema sul momento, un’evocazione della fragile e fuggevole danza della vita”. [T. Knauff]. Realizzato come una partitura jazz in cui l’improvvisazione è affidata alla natura e all’essere umano, questo film è un ipnotico e sorprendente inno alla vita in tutta la sua totalità ed effimera bellezza. Aprite le ali e provate a danzare anche voi.
CONCORSO INTERNAZIONALE

16.00
Siberian Lesson
di Wojciech Staroń (Polonia, 1998, 58’)
Nel 1996, Wojciech Staroń accompagna in Siberia la fidanzata Małgorzata decisa ad insegnare polacco tramite un programma governativo. Quella che scoprono è una terra impervia, segnata dalla povertà e dal vuoto lasciato dal crollo del comunismo. Un luogo dominato dal freddo in cui sembra impossibile vivere. Małgorzata vi scoprirà non solo l’amicizia e il legame con persone da cui imparerà tanto, ma anche l’amore, che il 16mm di Staroń restituisce nella sua luminosa e calda intimità.
I MESTIERI DEL CINEMA: OMAGGIO A Wojciech Staron’

17.30
Une jeunesse allemande
di Jean-Gabriel Périot (Francia, Svizzera, Germania, 2015, 93’)
Il film racconta l’estremismo politico di alcuni giovani tedeschi alla fine degli anni ‘60, che ha portato alla nascita di Rote Armee Fraktion (RAF), gruppo terrorista rivoluzionario i cui principali ideologi furono Andreas Baader e Ulrike Meinhof. Une Jeunesse Allemande, realizzato partendo da immagini d’archivio, nastri sonori originali e film realizzati in quel periodo, mira ad una riflessione sul significato di quel movimento al tempo in cui esplose in tutta la sua carica rivoluzionaria ed espressiva e la sua risonanza nella società odierna.
Selezione ACID per il 56° Festival dei Popoli

19:30
L’infinita fabbrica del Duomo
di Massimo D’Anolfi, Martina Parenti (Italia, 2015, 74’)
Raffinato, con un’impostazione filosofica alla base, montato, sonorizzato e fotografato splendidamente, il film racconta ciò che il titolo annuncia, la fabbrica infinita del Duomo di Milano. Primo atto della quadrilogia Spira Mirabilis che affronta il concetto di immortalità attraverso gli elementi della natura, L’infinita Fabbrica del Duomo rappresenta l’elemento della terra.
CONCORSO INTERNAZIONALE

21:30
Biking for Yemen
di Nina Aqlan, Bushra Al Fusail (Paesi Bassi, 2015, 10’)
Bushra Al Fusail è una giovane fotografa che vive a Sana’a, capitale dello Yemen. Quando la guerra civile è diventata un conflitto geopolitico che ha coinvolto l’Iran e l’Arabia Saudita, la città ha subito un assedio di settimane. Utilizzare la macchina era così costoso, che gli uomini andavano in bicicletta. Bushra Al Fusail, tramite Facebook, ha invitato ottanta donne a fare un giro in bicicletta per le strade della capitale. Ha filmato l’evento, e ha postato il video su Facebook con il titolo Bike4-Yemen. L’evento, scandaloso in Yemen, è diventato un caso politico internazionale e da New York al Cairo, dall’Australia a Parigi, sono state organizzate gite in bicicletta di solidarietà.
DE CORRESPONDENT

A seguire

Mr. Dynamite: The Rise of James Brown
di Alex Gibney (USA, 2014, 120’) Con James Brown e i suoi musicisti, Mick Jagger, Chuck D, Public Enemy
Il film rievoca la carriera musicale di James Brown a partire dal suo primo grande successo, Please, Please, Please, del 1956. L’inesauribile energia sul palco del “Re del Rhythm and Blues” pervade il racconto, un’energia e uno stile che hanno influenzato musicisti e cantanti del calibro di Public Enemy, Michael Jackson, Prince e che affascinano e conquistano ancora oggi. Il film utilizza bellissimi materiali d’archivio (molti dei quali fino ad ora sconosciuti) e testimonianze di coloro che hanno lavorato con Brown e lo hanno conosciuto come musicista e come attivista per i diritti degli afroamericani. Tra gli altri, Mick Jagger, anche produttore del film.
Eventi Speciali

Spazio Alfieri
15:00
Flotel Europa
di Vladimir Tomić (Danimarca, Serbia, 2015, 71’)
Vladimir Tomić ha 12 anni quando arriva a Copenhagen con la sua famiglia. Scappano da una guerra infame che insanguina la Bosnia e l’Herzegovina. Insieme ad altre migliaia di persone vengono sistemati su una piattaforma galleggiante, un albergo riconvertito in rifugio, chiamato Flotel Europa. Questa incredibile esperienza è impressa sui VHS registrati dagli stessi protagonisti e arriva fino a noi, come un diario ironico e intenso spedito dal passato.
Alì nella città. Derive e approdi dei migranti contemporanei

16:30
Le Dictionnaire selon Marcus
di Mary Jiménez (Belgio, 2009, 80’, v.o., sott. Ita)
Non riesci a immaginarlo, devi starci dentro” dice Marcus del carcere. Condannato per ricettazione, contraffazione, furto con scasso, oltre a conoscere bene il luogo di cui racconta, Marcus ne ha fatto, suo malgrado, la ragione ultima della sua esistenza. Presta aiuto agli evasi e lo fa senza provare remore: la sua è una vocazione; il suo modo di reagire ad un luogo che, lungi dall’estinguere le colpe, le condanna alla putrescenza.
IMMAGINI DEL VERBO AMARE: I DOCUMENTARI DI MARY JIMéNEZ

18:15
Seat 26D
di Karolina Borbäck (Svezia, 2014, 14’)
27 dicembre 1991: Sandro, tredici anni, si imbarca con la famiglia su un aereo diretto in Giappone. Dopo appena quattro minuti, il volo 751 precipita sopra il cielo di Stoccolma. Il film ricostruisce la scena dell’incidente con disegni animati in digitale, impregnandoli delle emozioni che ancora oggi fanno vibrare la voce di Sandro mentre ricorda quel tragico giorno.
SUI GENERIS

A seguire

Dokument
di Marcin Podolec (Polonia, 2015, 7’)
Marcin Podolec – giovane polacco già noto come fumettista e disegnatore – realizza un film d’animazione e lo chiama ‘documento’. Con questo ‘documento’ l’autore dà l’idea, il sentimento e il ricordo del padre per raccontare un uomo, le sue abitudini, il suo carattere, le sue emozioni, la relazione con i figli ormai lontani.
SUI GENERIS

A seguire

Cinza
di Micael Espinha (Portogallo, 2014, 10’)
Il regista recupera foto scattate durante il periodo dell’Estado Novo di Salazar in Portogallo, creando un film all’incrocio tra documentario, cinema d’animazione e videoarte. In questo mondo sospeso – Lisbona sotto la dittatura, immaginata come un luogo fantasma – le leve di uno stile essenziale muovono un potente ancorché discreto discorso politico.
SUI GENERIS

19.00
Pepe Mujica. Lessons from the Flowerbed
di Heidi Specogna (Germania, 2014, 94’)
Povero non è colui che possiede poco, ma colui che ha sempre bisogno di qualcosa di più”. Pepe Mujica è diventato famoso nel 2010, dopo la sua elezione a capo di Stato in Uruguay, come “presidente più povero del mondo” dal momento che ha rifiutato di vivere nel palazzo presidenziale e si è assegnato uno stipendio di meno di 1.000 euro al mese. L’ex guerrigliero, oggi appassionato coltivatore di fiori, è considerato uno dei politici più carismatici dell’America Latina. Ha conquistato la fiducia di vecchi e giovani grazie al suo stile di vita umile ed ai suoi modi non convenzionali. Le sue scelte politiche visionarie, tra cui la regolamentazione del mercato della marijuana, hanno suscitato curiosità e risonanza a livello internazionale.
Eventi Speciali

21.00
If Only I Were that Warrior
di Valerio Ciriaci (Italia, USA, 2015, 72’)
Quando il 12 agosto del 2012 il comune di Affile (Roma) inaugura un monumento dedicato al gerarca fascista Rodolfo Graziani, generale durante la Guerra d’Etiopia del 1935-1936 e primo viceré della nuova colonia, le comunità degli etiopi di tutto il mondo si mobilitano. A Graziani furono attribuiti crimini di guerra per i quali non fu mai processato. If Only I Were That Warrior è la lucida fotografia di un inconscio collettivo in cui ancora risuona un rumore sinistro della storia.
PANORAMA

22.30
Refugiado
di Diego Lerman (Argentina, Colombia, Francia, Polonia, Germania, 2014, 94’)
Matias ha 7 anni quando ritrova sua madre, Laura, distesa sul pavimento di casa, brutalmente ferita in seguito all’ennesimo attacco d’ira del padre. Ma stavolta Laura ha intenzione di voltare pagina e proteggere se stessa e il proprio figlio dalla violenza del marito. Refugiado racconta il tentativo di fuga, non privo di ostacoli e ripensamenti, da un dramma famigliare. È il tormento di una donna subliminalmente legata all’uomo che la aggredisce, ma anche di un figlio strappato all’innocenza dell’infanzia troppo presto per poterne cogliere appieno le ragioni e per non desiderare una vita normale, fatta di giochi e serenità.
I MESTIERI DEL CINEMA: OMAGGIO A Wojciech Staron’

 

Museo del Novecento
16:00 (ingresso libero)
Il paese perduto
di Manfredi Lucibello (Italia, 2015, 60’)
Dove sta andando l’Italia? Da questa domanda ha inizio il viaggio Di Ernesto Galli della Loggia, accompagnato dal regista Manfredi Lucibello. Un viaggio nel passato del nostro paese, forte della volontà di trovare una suggestione per un futuro diverso.
Altri eventi

Cinema Odeon
11:00( ingresso libero)
Matinée Senegal
Proiezione di:
FIRENZE 1990
montaggio di Malik Nejmi, dagli archivi di Roberto Bianchi (Università di Firenze)
(Italia, Francia, 30’)
Nel 1990 Firenze fu scenario della prima lotta condotta da un’organizzazione di lavoratori stranieri immigrati in Italia. Protagonista fu la comunità senegalese che protestò con uno sciopero della fame a oltranza in piazza S. Giovanni, di fronte al Battistero. Gli scioperanti chiedevano il ritiro delle disposizioni del sindaco volte a contrastare il lavoro degli ambulanti abusivi.
Alì nella città- Derive e approdi dei migranti contemporanei

A seguire

I morti non sono morti
di Malik Nejmi (Italia, Francia, 2014, 26’)
Era il 13 dicembre del 2011 quando a Firenze, tra la folla e i banchi del mercato in piazza Dalmazia, due senegalesi, Samb Modou e Mor Diop, vengono feriti mortalmente a colpi di pistola dalla furia omicida di un fanatico razzista. Malik Nejmi ritorna su questo tragico fatto di cronaca e, alternando le immagini di preghiera collettiva della comunità senegalese a quelle della manifestazione di protesta in città contro il razzismo, ricorda che “i morti non sono morti”.
Alì nella città – Derive e approdi dei migranti contemporanei

15.00
Mr. Gaga
di Tomer Heymann (Israele, Germania, Svezia, Paesi Bassi, 2015, 97’)
Ohad Naharin, creatore del linguaggio di movimento “Gaga”, è uno dei coreografi più importanti ed innovativi al mondo. Attraverso filmati di repertorio di un Naharin giovane ballerino e in momenti privati insieme alla sua famiglia, l’acclamato documentarista Tomer Heymann costruisce un ritratto viscerale di Mr. Gaga. Dai suoi primi passi di danza, a quelli compiuti sulla scena internazionale con Martha Graham e Maurice Béjart, fino al passaggio alla coreografia, coronato dalla sua nomina a direttore artistico della Batsheva, compagnia di danza di fama mondiale.
Eventi Speciali

17.00
Mallory
di Helena Třeštíková (Repubblica Ceca, 2015, 101’)
Era il 2002 quando Mallory, giovane madre con trascorsi da eroinomane, decide di cambiar vita. Ma la vita a cui si è aggrappata con disperazione la metterà continuamente a dura prova. Nella sua esistenza kafkiana – seguita per ben tredici anni da H. Třeštíková – Mallory sarà costretta a vivere in auto, affronterà il fallimentare sistema dei servizi sociali, incontrerà gli uomini sbagliati: sempre all’affannosa ricerca di una vita normale per sé e per suo figlio che, negli anni, non smetterà mai di avere in lei un punto di riferimento e un modello di coraggio e determinazione.
CONCORSO INTERNAZIONALE

19:00
Contre-Pouvoirs
di Malek Bensmaïl (Algeria, Francia, 2015, 97’)
Malek Bensmaïl entra nelle stanze del quotidiano indipendente algerino “El Watan” svelando i meccanismi decisionali della redazione in un momento cruciale della storia del paese: mentre la “primavera algerina” risveglia le necessità democratiche della popolazione, la campagna elettorale è dominata dal Presidente Bouteflika, candidato per il quarto mandato consecutivo…
CONCORSO INTERNAZIONALE

21:30
Calling Ukraine
di Jean Counet (Paesi Bassi, 2015, 12’)
All’indomani della rivoluzione in piazza Maidan a Kiev, la situazione in Ucraina è diventata difficilissima. Il regista, interessato alla vita quotidiana delle persone, ha deciso di realizzare un cortometraggio su questo aspetto. Il film ci mostra la distanza tra l’Europa occidentale e gli eventi in Ucraina orientale: una donna anziana che vive in Lettonia, contatta su Skype la sorella e la figlia che si trovano a Donetsk (Ucraina orientale). Quello che segue sono due conversazioni intime, costellate di immagini della loro quotidianità, che ci offrono un ritratto allarmante della guerra.
DE CORRESPONDENT

A seguire

Listen to Me Marlon
di Stevan Riley (UK, 2015, 103’)
Dall’inizio della sua popolarità agli anni che precedettero la sua morte, Marlon Brando realizzò, per conto proprio e nella più totale intimità, centinaia di ore di registrazioni audio. Queste registrazioni oggi rappresentano una sorta di diario di bordo delle sue speranze e dei suoi rimpianti. Dall’incontro fondamentale con Stella Adler, ai tormenti famigliari talvolta tragici, la voce dell’”anti-divo di Hollywood” ci guiderà tra i filmati d’archivio e le immagini dei numerosi film da lui interpretati e che hanno fatto la storia del cinema.
Eventi Speciali

Spazio Alfieri
15.00
La Position du lion couché
di Mary Jiménez (Belgio, 2006, 90’)
Tutto ha inizio con un dono. Nasce un bambino e gli viene regalato un peluche appartenuto ad Anna. Come imparare a nascere, come imparare a morire. Attraversando i luoghi della malattia senza rimedio, Mary Jiménez prova ad apprendere l’arte di morire e si interroga: “Se il corpo è mio, come può fare così tante cose senza di me? E se invece il corpo non è mio, cosa altro lo è?”.
IMMAGINI DEL VERBO AMARE: I DOCUMENTARI DI MARY JIMéNEZ

17:00
El Misionero
di Wojciech Staroń (Polonia, 2000, 50’)
Padre Casimiro raggiunge i punti più remoti delle Ande Boliviane per portare la benedizione e la fede cristiana alle popolazioni che vivono in questi angoli sperduti del mondo. Non sempre è facile farsi capire ed essere accolti ed ascoltati: volti preoccupati, diffidenti, solo a volte si aprono in un sorriso che riscalda. La camera di Staroń segue da vicinissimo il volto, il profilo, e i viaggi del missionario, registrandone gli incontri, le messe, la dedizione e il senso puro di missione che lo pervade, anche nei momenti più critici e nelle situazioni più estreme a cui il viaggio lo sottopone.
I MESTIERI DEL CINEMA: OMAGGIO A Wojciech Staron’

18.15
Sicily Jass
di Michele Cinque (Italia, 2015, 73’)
Nick La Rocca incise nel 1917 il primo disco della storia del jazz. Siciliano nato a New Orleans alla fine dell’800, La Rocca con la sua Original Dixieland Jazz Band realizza tra gli altri Livery Stable Blues, disco che vende più di un milione di copie. I brani dell’Original Dixieland Jazz Band, tra cui Tiger Rag, Clarinet Marmalade, influenzano i più grandi jazzisti neri del mondo, tra cui Louis Armstrong. Sicily Jass scorre su diversi piani narrativi, reali, irreali, fantastici; il materiale d’archivio fonde la voce guida del “puparo” Mimmo Cuticchio con la tromba di Roy Paci.
PANORAMA

20:30
Loro di Napoli
di Pierfrancesco Li Donni (Italia, 2015, 75’)
Antonio è il presidente dell’Afro-Napoli, squadra di migranti, italiani di seconda generazione, napoletani. Antonio ha un sogno: portare i suoi ragazzi a giocare i campionati Federali. Ma Lello, Maxime e Adam non hanno documenti e la macchina burocratica s’inchioda sui permessi di soggiorno e i certificati di residenza. Antonio è disposto a tutto per veder vincere la sua squadra.
PANORAMA

22:30
Sobre las brasas
di Bénédicte Liénard, Mary Jiménez
Una famiglia che produce carbone vegetale per sopravvivere negli altopiani dell’amazzonia peruviana, tra stenti e miseria. L’immagine di una decadenza collettiva si riflette nella vita di un nucleo familiare. Eppure in ogni inquadratura, in ogni volto messo a fuoco, in ogni gesto, una incredibile forza vitale si rivela agli occhi delle registe, capaci di disegnare un mondo umano che resiste ad una modernità di cui si sono persi i confini.
IMMAGINI DEL VERBO AMARE: I DOCUMENTARI DI MARY JIMéNEZ

Istituto Francese
15:00
Nous, princess de Clèves
di Régis Sauder (Francia, 2010, 69’)
La Princesse de Clèves, primo romanzo moderno della letteratura francese, è la protagonista di un amore immediato e folgorante, ma anche il personaggio centrale del film. Gli allievi del Lycée Diderot di Marsiglia prestano all’opera letteraria le loro voci e i loro volti. Immergendosi nella lettura di questo classico vi proiettano le proprie vite di diciassettenni che si aprono per la prima volta all’amore, con tutti i dubbi e le incertezze tipici di questa età, fatta di scelte sofferte e rinunce.
Selezione ACID per il 56° Festival dei Popoli

16:00
L’Escale
di Kaveh Bakhtiari (Francia, Svizzera, 2013, 100’)
In un angusto appartamento di Atene, Amir e i suoi compagni attendono i documenti falsi che spalancheranno loro le porte dell’Europa. La condivisione di giochi e disperazioni, i contrasti e gli affetti, non sono solo dettagli di vita quotidiana ma note necessarie, uniche, nell’attesa sfiancante di un futuro ignoto, forse feroce. La Grecia, terra di confine e d’incertezza che dilata il senso di precarietà, non è in grado di arrestare i sogni e le aspettative di chi è costretto a farvi ‘scalo’.
Selezione ACID per il 56° Festival dei Popoli

18:30
La Vierge , les Coptes et moi
di Namir Abdel Messeeh (Francia, Qatar, Egitto, 2012, 85’)
Namir è un regista francese di origine egiziana. Un giorno, in Egitto, guarda insieme alla madre un video sull’apparizione della Vergine Maria. La madre, come milioni di altri copti, vede la Vergine sullo schermo mentre Namir non vede proprio niente. Scettico, Namir ritorna in Egitto per fare un film su queste bizzarre apparizioni.
Selezione ACID per il 56° Festival dei Popoli

20.00
Iranien
di Mehran Tamadon (Francia, 2014, 105’)
Il regista iraniano Mehran Tamadon, ateo, riesce a convincere quattro mullah, sostenitori della Repubblica Islamica dell’Iran, ad andare a convivere e parlare con lui per due giorni, aprendo loro la sua casa. I dibattiti si mescolano con la vita di tutti i giorni e una domanda ritorna incessantemente: come vivere insieme quando la visione del mondo e dell’altro sono agli antipodi? La libertà, la religione, la posizione sulle donne nella società sono questioni che dividono e, ogni volta che tornano, mettono in scacco i tentativi di convivenza.
Selezione ACID per il 56° Festival dei Popoli

Cinema Odeon
10:00
L’infinita fabbrica del Duomo
di Massimo D’Anolfi, Martina Parenti (Italia, 2015, 74’)
Raffinato, con un’impostazione filosofica alla base, montato, sonorizzato e fotografato splendidamente, il film racconta ciò che il titolo annuncia, la fabbrica infinita del Duomo di Milano. Primo atto della quadrilogia Spira Mirabilis che affronta il concetto di immortalità attraverso gli elementi della natura, L’infinita Fabbrica del Duomo rappresenta l’elemento della terra.
CONCORSO INTERNAZIONALE

11:30
Contre-Pouvoirs
di Malek Bensmaïl (Algeria, Francia, 2015, 97’)
Malek Bensmaïl entra nelle stanze del quotidiano indipendente algerino “El Watan” svelando i meccanismi decisionali della redazione in un momento cruciale della storia del paese: mentre la “primavera algerina” risveglia le necessità democratiche della popolazione, la campagna elettorale è dominata dal Presidente Bouteflika, candidato per il quarto mandato consecutivo…
CONCORSO INTERNAZIONALE

15:00
Mallory
di Helena Třeštíková (Repubblica Ceca, 2015, 101’)
Era il 2002 quando Mallory, giovane madre con trascorsi da eroinomane, decide di cambiar vita. Ma la vita a cui si è aggrappata con disperazione la metterà continuamente a dura prova. Nella sua esistenza kafkiana – seguita per ben tredici anni da H. Třeštíková – Mallory sarà costretta a vivere in auto, affronterà il fallimentare sistema dei servizi sociali, incontrerà gli uomini sbagliati: sempre all’affannosa ricerca di una vita normale per sé e per suo figlio che, negli anni, non smetterà mai di avere in lei un punto di riferimento e un modello di coraggio e determinazione.
CONCORSO INTERNAZIONALE

A seguire

Ozoners
di Jean-Jacques Martinod, Kyle Bell (USA, 2015, 19’)
L’ultima estate di un drive-in che proietta film in pellicola. Il film si sofferma sull’atmosfera malinconica di una stagione che si avvia alla fine e ne racconta i dettagli: la manualità, il rumore della pellicola in scorrimento, i macchinari ancora in uso ma già obsoleti. Con sguardo nostalgico, Ozoners tratteggia il ritratto di un’America che non esiste più.
CONCORSO INTERNAZIONALE

A seguire

Des hommes debout
di Maya Abdul-Malak (Francia, Libano, 2015, 55’)
Un microcosmo che diventa universo. In un piccolo Internet Point nel quartiere parigino di Belleville, centro di ritrovo per immigrati, la camera osserva tracce della vita di un uomo, Moustafa, da molti anni lontano dal suo paese d’origine. Le parole e i gesti della sua vita quotidiana rivelano, con delicatezza, la complessità di un’esistenza dislocata.
CONCORSO INTERNAZIONALE

19.00
Territory
di Eleanor Mortimer (UK, 2015, 17’)
A Gibilterra non sono gli spagnoli o la Regina d’Inghilterra a comandare, ma le scimmie. Le scimmie sono diventate talmente padrone del territorio, che si è reso necessario un servizio di ordine pubblico per tenerle sotto controllo e per respingerle fuori dalla città, con l’ausilio di alcune cerbottane. Osserviamo la giornata dei macachi, che come in un gioco di guardie e ladri, tentano ogni stratagemma per ingannare i loro “domatori”.
CONCORSO INTERNAZIONALE

A seguire

O FUTEBOL
di Sergio Oksman (Spagna, 2015, 68’)
Il calcio come passione e ossessione, ma anche come filo che ricuce una relazione. Le partite del Campionato mondiale di calcio (Brasile, 2014) scandiscono i giorni che padre e figlio (il regista) trascorrono insieme dopo anni di distanza: sul divano di casa, in automobile, dietro il bancone di un bar o nel letto di un ospedale. I risultati delle partite punteggiano lo scorrere del tempo. In questa ritrovata vicinanza, l’occhio del figlio si riconcilia con la figura del padre, ne redime il passato, ne trasfigura il presente.
CONCORSO INTERNAZIONALE

21.30
Coming Out
di Ruben Pater, Jaap van Heusden (Paesi Bassi, 2015, 7’)
Coming Out è parte della serie: Behind the Blue Screen. Gli autori hanno raccolto storie di persone che vivono in Iran. Con il loro approccio esplorano un nuovo tipo di giornalismo, una forma narrativa diretta che allo stesso tempo non rinuncia ad un taglio artistico. Questa serie di video-selfies è stata raggruppata sotto lo stesso nome perché utilizza una particolare tecnologia per mascherare in maniera artistica i volti dei protagonisti, in modo da garantire la riservatezza delle storie raccontate. In questo caso, la storia è quella di un giovane che fa Coming Out.
DE CORRESPONDENT

A seguire

Somos Cuba
di Annett Ilijew (Germania, 2015, 91’)
Andres torna a Cuba dopo due mesi trascorsi in Germania. Il suo progetto è di filmare la vita degli abitanti di Marianao, sobborgo popolare dell’Avana. Somos Cuba presenta una selezione dei materiali filmati da Andres dal 2008 al 2014. In un microcosmo dolente, soffocato dall’indigenza, la piccola Leydis cresce e prende coscienza di sé. Nei sogni e nelle osservazioni della bambina si ripercuotono le contraddizioni di un incubo urbano che si nutre di innocenza.
CONCORSO INTERNAZIONALE

Spazio Alfieri
15:00
Negotiating Amnesia
di Alessandra Ferrini (Italia, 2015, 25’)
“Italiani Brava Gente”? dallo studio di immagini risalenti all’occupazione italiana dell’Africa Orientale e l’analisi dei manuali di storia, usati dal dopoguerra ad oggi, Negotiating Amnesia esplora il retaggio del colonialismo italiano e le politiche di amnesia che lo caratterizzano.
Altri eventi

16:00
Loco Lucho
di Mary Jiménez (Belgio, 1998, 59’)
Un ritorno nel paese d’origine, alla scoperta del padre, della sua vita, dei suoi pensieri più reconditi, dei suoi rapporti con il passato e con la madre della regista, scomparsa qualche anno prima. Il film ruota intorno alle lettere scritte nel corso degli anni dai protagonisti di questa storia, tessendo un filo che unisce individui vicini e lontani al tempo stesso.
IMMAGINI DEL VERBO AMARE: I DOCUMENTARI DI MARY JIMéNEZ

A seguire

Face Deal
di Mary Jiménez (Belgio, 2014, 29’)
Un film di visioni alterate e di volti enigmatici. La regista incontra il padre ultracentenario per filmare quello che potrebbe essere il loro ultimo incontro. L’uomo però non la riconosce. La domanda di partenza si rovescia e il film diventa una messa in questione del proprio io: “Chi sono io quando non mi rifletto nell’altro?”.
IMMAGINI DEL VERBO AMARE: I DOCUMENTARI DI MARY JIMéNEZ

18:00
Silence and Darkness
di Paweł Kędzierski (Polonia, 1999, 19’)
In un Centro per non vedenti e non udenti i pazienti partecipano ad un corso di scultura. La camera si concentra sui loro volti e poi, ripetutamente, sulle mani. Il lavoro manuale e l’atto creativo come balsamo per lo spirito: lavorare, accarezzare la creta colma il silenzio e fa uscire l’inconscio dall’oscurità permettendone l’espressione, come in un contatto, in una relazione umana.
I MESTIERI DEL CINEMA: OMAGGIO A Wojciech Staron’

A seguire

For a While
di Wojciech Staroń (Polonia, 2005, 25’)
Wojciech Staroń viaggia con la famiglia in un luogo remoto della campagna polacca, Mołtajny, situato vicino al “centro geografico dell’Europa”. Lo scopo è quello di fare un film sulle difficili condizioni di vita in quei luoghi poverissimi. Dall’osservazione delle difficoltà e della miseria degli abitanti, l’attenzione del regista si sposta sulla facilità con cui il figlio Janek, di quattro anni, si è creato un gruppo di amici con cui giocare, condividere momenti di vita e di allegria.
I MESTIERI DEL CINEMA: OMAGGIO A Wojciech Staron’

A seguire

Six Weeks
di Marcin Janos Krawczyk (Polonia, 2009, 18’)
In Polonia, una madre che non ha i mezzi per crescere un figlio ha sei settimane di tempo dalla nascita per decidere di dare il proprio neonato in adozione. La camera, con delicatezza ed empatia, segue le sei settimane di una donna che ha compiuto questa scelta sofferta e quelle dei neonati del reparto maternità che si affacciano alla vita.
I MESTIERI DEL CINEMA: OMAGGIO A Wojciech Staron’

A seguire

Glass Trap
di Paweł Ferdek (Polonia, 2008, 15’)
Un gruppo di ‘duri’ della periferia di Varsavia ha un nuovo modo per divertirsi: i loro consueti incontri, oltre ad alcool e droghe, cominciano ad includere combattimenti tra pesci d’acquario la cui caratteristica è di essere aggressivi. Gli incontri sono accompagnati da scommesse in cui circolano grandi somme di denaro. Uno dei personaggi spera che il suo campione riuscirà ad aiutarlo nel suo sogno: l’acquisto di una nuova Subaru.
I MESTIERI DEL CINEMA: OMAGGIO A Wojciech Staron’

20:30
Steadf ast on our sand
di ZimmerFrei (Italia, 2015, 62’)
Terschelling è una piccola isola della Frisia, regione nord dei Paesi Bassi. La terra che la compone è stata accumulata con un sofisticato sistema di dighe e argini. Orgoglio dei pochi isolani che ancora la abitano e la custodiscono, Terschelling è desolata d’inverno – dedicata solo al pascolo di bestiame – e affollata dai turisti di tutto il mondo durante il periodo estivo.
PANORAMA

22:00
My Buddha is Punk
di Andreas Hartmann (Germania, Birmania, 2015, 68’)
Kyaw Kyaw, un venticinquenne Punk birmano, persegue il sogno di far decollare la scena Punk nel Myanmar. Anche se l’ex dittatura militare ha portato avanti alcune riforme democratiche, lui rimane scettico: a suo avviso, il paese ancora non è cambiato. Insieme alla sua band punk, cerca di sensibilizzare le persone sulle persistenti violazioni dei diritti umani. Attraverso la sua musica e le manifestazioni in piazza, critica la guerra civile in corso e la persecuzione delle minoranze etniche. Viaggia attraverso il paese per promuovere la propria filosofia tra le giovani generazioni: una simbiosi di buddismo e punk che rifiuta le regole religiose e la dottrina politica.
Eventi Speciali

 

Istituto Francese
18:00
Je suis le peuple
di Anna Roussillon (Francia, 2014, 111’)
Mentre il popolo egiziano in protesta affolla piazza Tahrir, gli abitanti di un villaggio delle campagne meridionali seguono la rivoluzione sugli schermi dei loro televisori. Il film segue il rovesciamento di Mubarak e la caduta di Morsi dal punto di vista di Farraj: un contadino. Nella quotidianità delle campagne il cambiamento arriva in ritardo.
Selezione ACID per il 56° Festival dei Popoli

20:00
Cuchillo de palo
di Renate Costa (Spagna, 2010, 91’)
Renate Costa rievoca con affetto la figura di suo zio, arrestato, torturato, rilasciato e morto di «tristezza» – come dicevano i suoi familiari. Il suo è un viaggio personale e politico, in un paese – il Paraguay – che non ha ancora fatto i conti con il proprio passato. Ricordi personali, materiali d’archivio, testimonianze di compagni di lotta dello zio e di parenti, rendono Cuchillo de palo un film politico coraggioso dalla struttura narrativa elaborata e accattivante.
Selezione ACID per il 56° Festival dei Popoli

Auditorium S. Apollonia
Incontri aperti al pubblico (ingresso libero)
11:00
How I Did It
Incontro pubblico con gli autori
Eventi speciali


Cinema Odeon

10:00
Vita Brevis
di Thierry Knauff (Belgio, 2015, 39’)
“Vita brevis è un poema sul momento, un’evocazione della fragile e fuggevole danza della vita
”. [T. Knauff]. Realizzato come una partitura jazz in cui l’improvvisazione è affidata alla natura e all’essere umano, questo film è un ipnotico e sorprendente inno alla vita in tutta la sua totalità ed effimera bellezza. Aprite le ali e provate a danzare anche voi.
CONCORSO INTERNAZIONALE

A seguire

Ozoners
di Jean-Jacques Martinod, Kyle Bell (USA, 2015, 19’)
L’ultima estate di un drive-in che proietta film in pellicola. Il film si sofferma sull’atmosfera malinconica di una stagione che si avvia alla fine e ne racconta i dettagli: la manualità, il rumore della pellicola in scorrimento, i macchinari ancora in uso ma già obsoleti. Con sguardo nostalgico, Ozoners tratteggia il ritratto di un’America che non esiste più.
CONCORSO INTERNAZIONALE

A seguire

Territory
di Eleanor Mortimer (UK, 2015, 17’)
A Gibilterra non sono gli spagnoli o la Regina d’Inghilterra a comandare, ma le scimmie. Le scimmie sono diventate talmente padrone del territorio, che si è reso necessario un servizio di ordine pubblico per tenerle sotto controllo e per respingerle fuori dalla città, con l’ausilio di alcune cerbottane. Osserviamo la giornata dei macachi, che come in un gioco di guardie e ladri, tentano ogni stratagemma per ingannare i loro “domatori”.
CONCORSO INTERNAZIONALE

11.30
Somos Cuba
di Annett Ilijew (Germania, 2015, 91’)
Andres torna a Cuba dopo due mesi trascorsi in Germania. Il suo progetto è di filmare la vita degli abitanti di Marianao, sobborgo popolare dell’Avana. Somos Cuba presenta una selezione dei materiali filmati da Andres dal 2008 al 2014. In un microcosmo dolente, soffocato dall’indigenza, la piccola Leydis cresce e prende coscienza di sé. Nei sogni e nelle osservazioni della bambina si ripercuotono le contraddizioni di un incubo urbano che si nutre di innocenza.
CONCORSO INTERNAZIONALE

15.00
O FUTEBOL
di Sergio Oksman (Spagna, 2015, 68’)
Il calcio come passione e ossessione, ma anche come filo che ricuce una relazione. Le partite del Campionato mondiale di calcio (Brasile, 2014) scandiscono i giorni che padre e figlio (il regista) trascorrono insieme dopo anni di distanza: sul divano di casa, in automobile, dietro il bancone di un bar o nel letto di un ospedale. I risultati delle partite punteggiano lo scorrere del tempo. In questa ritrovata vicinanza, l’occhio del figlio si riconcilia con la figura del padre, ne redime il passato, ne trasfigura il presente.
CONCORSO INTERNAZIONALE

16:30
Onder ons
di Guido Hendrikx (Paesi Bassi, 2015, 24’)
Guido Hendrikx affronta un argomento oscuro e disturbante nell’orizzonte contemporaneo: la pedofilia. Il racconto e affidato alle voci di tre “malati responsabili” che, con lucidità espongono all’evidenza della parola i loro tormenti ma anche le loro emozioni indicibili. Il contrappunto visivo è un flusso d’immagini che prende il ritmo delle voci che accompagna e che assume contorni più nitidi o al contrario, sfuma in vaghe visioni di nebbia a seconda che a prevalere sia l’idea razionale o quella emotiva.
CONCORSO INTERNAZIONALE

A seguire

Las Letras
di Pablo Chavarría Gutiérrez (Messico, 2015, 72’)
Giugno 2000, municipio di Simojovel, nel nord del Chapas: alcuni poliziotti vengono uccisi in una imboscata. Alberto Patishtan, indigeno dell’etnia tzotzil, viene accusato della strage e condannato a 60 anni di carcere. Partendo dalla rievocazione e dal re-enactment di fatti che sconvolsero l’intera comunità, il film utilizza soluzioni espressioniste, sperimentali ed evocative per attraversare i luoghi del crimine immergendoci nei colori, nelle atmosfere, nei fantasmi di una remota comunità rurale del Chapas.
CONCORSO INTERNAZIONALE

18.30
Razgovor
di Anastasia Novikova (Russia, 2015, 21’)
Valentin Stepanovich è il solo ed unico abitante di un posto sperduto. La città è solo un suono metallico alla radio. Nella solitudine di un luogo tanto remoto Valentin non può che digitare sempre lo stesso numero di telefono e attendere la sola voce che cura, ossia la voce della sua amata. Fino a quando, all’improvviso, è il suo telefono a squillare nel silenzio…
CONCORSO INTERNAZIONALE

A seguire

Waiting Room
di Palo Korec (Repubblica Slovacca, 2015, 73’)
Attraverso una serie di ingegnose ed imprevedibili ‘variazioni sul tema’, il film scardina il luogo comune che ritiene l’attesa come un momento vuoto, noioso e fondamentalmente inutile. Lo sguardo acuto del cinema rivela come, al contrario, l’attesa condensi in sé emozioni intense, trasformazioni sottili dello stato d’animo, silenzi pieni di significato.
CONCORSO INTERNAZIONALE

21.30
Inside Foxconn
di Tu Qiao (Paesi Bassi, 2015, 15’)
Tian Yu aveva diciassette anni quando, all’inizio del 2010, ha lasciato la Cina rurale e si è trasferita nella metropoli di Shenzhen. Lì ha iniziato a lavorare per Foxconn. Tra le più grandi aziende nel mondo, Foxconn produce tra le altre cose grandi quantità di iPhone e iPad. Sempre nel 2010 Tian Yu si è buttata giù dal tetto di un edificio dell’azienda. Nello stesso anno circa diciotto impiegati, esausti e oberati di lavoro, hanno compiuto lo stesso gesto. Il film apre uno scorcio sulla vita di coloro che assemblano i nostri iPhone in Cina.
DE CORRESPONDENT

A seguire

Complimenti per la festa
di Sebastiano Luca Insinga (Italia, 70’, 2015)
Il 13 maggio 1994 uscì un album che segnò un ‘prima’ e un ‘dopo’ nella musica rock italiana, Catartica dei Marlene Kuntz. Vent’anni dopo la band di Cuneo riporta in tour tutti i pezzi di quell’album. Il film segue il tour di Catartica 994/014 lungo tutta la penisola e ricostruisce venticinque anni di carriera della band.
Eventi Speciali

 

Spazio Alfieri
15:00
The Rabb it and the Teasel
di Els Dietvorst (Belgio, Irlanda, 2015, 53’)
Il regista si trasferisce dal Belgio in un villaggio nella sperduta Irlanda rurale. Affascinata dalla dura routine dei pastori e dei contadini che abitano questa terraproduce un documentario per il web. Da una sezione di questo primo film nasce The Rabbit and the Teasel.
SUI GENERIS

16:00
D’arbres et de charbon
di Bénédicte Liénard (Belgio, 2013, 58’)
La panchina verde è sempre lì, nel boschetto che la famiglia ha ereditato da un vecchio antenato, infortunatosi sul lavoro 150 anni fa. Quando suo padre si ammala, Bénédicte decide di ‘mettersi a giocare’ con le immagini di famiglia in super 8 per liberarle dalla sofferenza e dalla malinconia del ‘non più’. I ricordi sono cose del presente e possono abbinarsi ad esso come la durezza del guscio alla tenerezza della polpa.
IMMAGINI DEL VERBO AMARE: I DOCUMENTARI DI MARY JIMéNEZ

17:30
La Mort du dieu serpent
di Damien Froidevaux (Francia, 2014, 91’)
In seguito ad una baruffa finita male, Koumba, venti anni, viene espulsa e rimandata in Senegal. Arrivata in Francia all’età di due anni, al diciottesimo anno aveva ignorato la domanda di cittadinanza francese. Così la giovane parigina, agitata, si ritrova in sole 48 ore in un villaggio sperduto nella campagna senegalese, lontano dalla sua famiglia e dalla sua vita a Parigi. Il racconto di cinque anni di esilio: dal fatto di cronaca alla tragica epopea.
Alì nella città – Derive e approdi dei migranti contemporanei

19:15
Argentinean Lesson
di Wojciech Staroń (Polonia, 2011, 56’)
Janek ha 8 anni quando dalla Polonia si trasferisce nel nord dell’Argentina con la famiglia: la madre – insegnante di polacco – la sorellina e il padre con la sua macchina da presa. Nella lotta quotidiana per integrarsi in un mondo così diverso da quello d’origine, Janek conosce Marcia, 11 anni, figlia di emigrati polacchi. Con un ritmo vivido e dinamico, l’obiettivo di Staroń intercetta sapientemente quest’amicizia e ce la racconta in un viaggio di formazione intimo e toccante.
I MESTIERI DEL CINEMA: OMAGGIO A Wojciech Staron’

21:00
Su Campi Avversi
di Andrea Fenoglio, Matteo Tortone (Italia, 2015, 63’)
“Un uomo senza terra è solo un uomo in balia di eventi sempre più ostili” dichiarano i registi Matteo Tortone e Andrea Fenoglio, che firmano i due racconti che compongono il film. Rispettivamente, Il campo, costruito sull’osservazione dei corpi e dei movimenti straniti di migranti di origine subsahariana in cerca di lavoro, ospiti di un campo di accoglienza del Nord Italia; Il recinto, centrato sulla vita, i pensieri e le parole di un agricoltore autoctono, espropriato dei propri terreni.
PANORAMA

22:30
BAKUR
di Çayan Demirel, Ertuğrul Mavioğlu (Turchia, 2015, 92’)
Il film segue le vite dei guerriglieri del PKK in tre diversi campi del territorio curdo al confine con la Turchia. Bakur ci fa incontrare uomini e donne che hanno scelto la resistenza armata per costruirsi un nuovo futuro. Il film, facendo luce su questo misterioso mondo, sfida lo spettatore a sviluppare un punto di vista diverso. È infatti la prima volta che un regista entra negli accampamenti dei guerriglieri. Bakur ha subito la censura in Turchia: l’Istanbul Film Festival è stato costretto a rimuoverlo dal proprio programma.
Eventi Speciali

Auditorium S. Apollonia
Incontri aperti al pubblico (ingresso libero)
11:00
How I Did It
Incontro pubblico con gli autori
Eventi speciali

Istituto Francese
18:00
Fix Me
di Raed Andoni (Francia, Palestina, Svizzera, 2009, 98’)
Raed, scrittore e regista, è una sorta di cugino palestinese di Woody Allen. Soffre di un mal di testa che gli impedisce di lavorare e, armato di umorismo ed ironia, mette in discussione il suo ruolo nella società palestinese. A rischio di sconcertare la famiglia e i vecchi amici decide di farsi curare con la psicoterapia e di farci un film.
Selezione ACID per il 56° Festival dei Popoli

20.00
(ingresso libero)
Georges Rouault 

di Pierre Courthion, Isabelle Rouault (Francia, 1968, 56’, v.o.)
Georges Henri Rouault, pittore francese, si è formato all’École des Beaux-Arts dove era l’allievo prediletto di Gustave Moreau e dove conobbe, tra gli altri, Henri Matisse. Partecipò alle maggiori mostre pubbliche in cui espose dipinti a soggetto religioso, paesaggi e nature morte. Nel 1907 eseguì una serie di dipinti dedicata a clown, pierrot e prostitute. Lo spiritualismo delle sue opere lo rese uno dei maggiori pittori di arte sacra del Novecento.
Altri eventi

Cinema Odeon
10.00
Las Letras
di Pablo Chavarría Gutiérrez (Messico, 2015, 72’)
Giugno 2000, municipio di Simojovel, nel nord del Chapas: alcuni poliziotti vengono uccisi in una imboscata. Alberto Patishtan, indigeno dell’etnia tzotzil, viene accusato della strage e condannato a 60 anni di carcere. Partendo dalla rievocazione e dal re-enactment di fatti che sconvolsero l’intera comunità, il film utilizza soluzioni espressioniste, sperimentali ed evocative per attraversare i luoghi del crimine immergendoci nei colori, nelle atmosfere, nei fantasmi di una remota comunità rurale del Chapas.
CONCORSO INTERNAZIONALE

11.30
Razgovor
di Anastasia Novikova (Russia, 2015, 21’)
Valentin Stepanovich è il solo ed unico abitante di un posto sperduto. La città è solo un suono metallico alla radio. Nella solitudine di un luogo tanto remoto Valentin non può che digitare sempre lo stesso numero di telefono e attendere la sola voce che cura, ossia la voce della sua amata. Fino a quando, all’improvviso, è il suo telefono a squillare nel silenzio…
CONCORSO INTERNAZIONALE

A seguire

Waiting Room
di Palo Korec (Repubblica Slovacca, 2015, 73’)
Attraverso una serie di ingegnose ed imprevedibili ‘variazioni sul tema’, il film scardina il luogo comune che ritiene l’attesa come un momento vuoto, noioso e fondamentalmente inutile. Lo sguardo acuto del cinema rivela come, al contrario, l’attesa condensi in sé emozioni intense, trasformazioni sottili dello stato d’animo, silenzi pieni di significato.
CONCORSO INTERNAZIONALE

15.00
Des hommes debout
di Maya Abdul-Malak (Francia, Libano, 2015, 55’)
Un microcosmo che diventa universo. In un piccolo Internet Point nel quartiere parigino di Belleville, centro di ritrovo per immigrati, la camera osserva tracce della vita di un uomo, Moustafa, da molti anni lontano dal suo paese d’origine. Le parole e i gesti della sua vita quotidiana rivelano, con delicatezza, la complessità di un’esistenza dislocata.
CONCORSO INTERNAZIONALE

16:30
La Familia chechena
di Martín Solá (Argentina, 2015, 60’)
Un film è un’esperienza sensoriale. L’incontro tra immagine e suono, il suo ritmo interiore, producono una risonanza in chi assiste. La familia chechena porta lo spettatore ad entrare nella particolarità interiore di un’esperienza mistica, quella dei musulmani sufi in Cecenia. Le danze, i rituali mistico-religiosi diventano forma di cinema, pura immersione in uno sguardo spirituale sul mondo.
CONCORSO INTERNAZIONALE

17.30
Une partie de nous s’est endormie
di Marie Moreau (Francia, 2015, 50’)
Di origine marocchina, immigrato in Francia, alle spalle quasi undici anni di prigione, Djilali è un senzatetto che fatica a ritrovare la propria identità tra tutte quelle usate e rubate nel corso della sua rocambolesca esistenza. Si presenta come “Alias” a testimonianza di quegli “uno, nessuno e centomila” che compongono il suo io. Come Virgilio nell’Inferno di Dante, Djillali guiderà la regista nei labirinti di una vecchia Avignone come nei labirinti della propria anima, raccontando un’altra faccia della nostra epoca.
CONCORSO INTERNAZIONALE

19.00
A festa e os cães
di Leonardo Mouramateus (Brasile, 2015, 25’)
Leonardo Mouramateus sfoglia alcune foto scattate tempo fa con una macchina fotografica analogica. Ciascuna foto illumina un ricordo, suscita un commento, innesca un racconto. Ma A Festa e os Cães va oltre la descrizione di un’adolescenza trascorsa tra feste e sbronze, girovagando per le strade di Fortaleza in compagnia dei cani randagi: è un viaggio nel passato in grado di riportare i dubbi, le speranze e la leggerezza degli anni verdi.
CONCORSO INTERNAZIONALE

A seguire

Babor Casanova
di Karim Sayad (Svizzera, 2015, 35’)
Adlan e Terroriste sono due ‘ragazzi di vita’ di Algeri. Il loro presente è fatto di piccoli espedienti per guadagnare qualche dinaro, la passione che li accomuna è quella per la squadra del Mouloudia, l’unica prospettiva salvifica è imbarcarsi per raggiungere la Francia o l’Italia. Il regista Karim Sayad accompagna questi ragazzi come un fratello che non giudica e ci consegna un film delicato e spietato al contempo.
CONCORSO INTERNAZIONALE

21.00
The Sniper of Kobani
di Reber Dosky (Paesi Bassi, 2015, 12’)
Il regista curdo Reber Dosky ha attraversato il Kurdistan e ha visitato la città di Kobanê in Siria, vicino al confine turco. A Kobanê, gli scontri tra la resistenza curda e lo Stato Islamico sono stati particolarmente feroci. Oggi, Kobanê è distrutta. Il film ritrae il combattente curdo Haron, cecchino di professione. In mezzo alle rovine, egli mostra il suo nascondiglio e riflette sul suo ruolo, i suoi sogni, e i suoi incubi in un ritratto unico della battaglia in corso contro l’ISIS.
DE CORRESPONDENT

A seguire

The Black Flag
di Majed Neisi (Iran, 2015, 62’)
Siamo a Jorf al-Sakhar, a 60 km a sud di Baghdad, e Seyyed Ahmad comanda un reggimento di volontari che hanno abbandonato lavoro e famiglia per combattere l’avanzata di DA’ESH (ISIS). È un esercito formato da civili e tutto – equipaggiamento, cibo, uniformi, armi – viene procurato grazie alle donazioni di privati cittadini. Il giorno della battaglia Majed Neisi – documentarista di guerra – filma la pattuglia di sminatori che – sotto il tiro del nemico – deve aprire la strada verso l’avamposto da cui l’ISIS sferra i suoi attacchi.
Eventi Speciali

22.30
La Montagne magique
di Anca Damian (Romania, Francia, Polonia, 2015, 87’)
Sotto forma di documentario di animazione, la biografia di Adan Jacek Winkler, rifugiato polacco a Parigi, attraversa mezzo secolo di storia. Negli anni ‘80, come un eroe romantico che consacra la propria vita a precisi ideali, Jacek lascia la Francia per combattere contro i sovietici al fianco del comandante Massoud, in Afghanistan. Scoprirà un legame viscerale con quei luoghi e quegli uomini e per tutti diventerà “Adam Khan”…
SUI GENERIS

Spazio Alfieri
15:00
ingresso libero
La Mer ne nous accroche pas
di Omar Ba, Malik Nejmi (Francia, 2015, 55’)
Sulle sponde di Tangeri Malik conosce Omar, un giovane senegalese in transito dal Marocco che si prepara ad affrontare una “traversata autogestita” per raggiungere l’Europa. Insieme ad altri ragazzi danno vita ad un “film di confine e clandestino”. Girato con dei comuni smartphone, questo esperimento rivela l’organizzazione materiale dei migranti e le strategie nascoste che nessun altro racconta.
Alì nella città- Derive e approdi dei migranti contemporanei

A seguire

Incontro pubblico: “Luoghi poco comuni. Per un altro racconto delle migrazioni”
introduce: Vittorio Iervese (UniMORE – Festival dei Popoli)
modera: Anna Triandafyllidou (GGP/EUI)
interventi di: Beatrice Ferrara (CSPG/Università “L’Orientale”), Fabrizio Gatti (“L’Espresso”), Nicola Mai (Kingston University London), Malik Nejmi (artista)
In collaborazione con Global Governance Program/EUI
Dice Alì: “Il fatto è che la migrazione non la puoi vedere. Al massimo vedi le sue conseguenze. Scorgi delle persone strane per la strada della tua città e pensi: ah, questi immigrati! Oppure qualcuno ti mostra un gruppo di straccioni che cerca di salire su un treno e dici: che disperazione! Ma che ne sai del confine tra aspirazione e disperazione? Che ne sai dell’affanno provocato dalla paura o del sospiro di sollievo? Che ne sai di tutto questo, se non hai occhi per guardare, orecchie per ascoltare, parole per raccontare?”. Questo incontro è un tentativo di affrontare le domande di Alì, alla ricerca di nuovi modi per raccontare le migrazioni contemporanee e condividere delle storie che coinvolgono tutti noi. Uno spazio di discussione, nel tentativo di costruire altri luoghi meno comuni di quelli che normalmente frequentiamo.
Alì nella città – Derive e approdi dei migranti contemporanei

A seguire

Samira
di Nicola Mai (Francia, 2014, 28’)
Nicola Mai, ci racconta la storia di Samira, immigrato dall’Algeria in Francia, che attraversa due volte le frontiere sessuali. Prima grazie agli ormoni femminili assunti per farsi crescere il seno, ottiene asilo politico in Francia in quanto transessuale, ma in seguito all’aggravarsi delle condizioni, del padre, vent’anni dopo, si fa rimuovere chirurgicamente i seni per tornare in Algeria come un “vero uomo”.
Alì nella città – Derive e approdi dei migranti contemporanei

19:30
NAPPS – Memoire of an invisible
di Tami Liberman (Germania, 2014, 30’)
Mr. X è un richiedente asilo che, dall’Africa Occidentale, è andato a vivere a Berlino senza un permesso di lavoro. Poiché la sua esposizione lo metterebbe a rischio, Mr.X ci racconta la sua storia imbracciando la macchina da presa, senza mai rivelare l’identità e il volto. Con il suo sguardo ci racconta la sua Berlino, le storie della gente sui campi profughi in Italia, quelle di sua nonna in Africa, quelle dei trafficanti di droga in Görlitzer Park e la sua relazione con il proprio stato legale e la macchina da presa.
Alì nella città – Derive e approdi dei migranti contemporanei

A seguire

Black Sheep
di Christian Cerami (UK, 2015, 16’)
Black Sheep è uno sguardo lucido, preciso e al tempo stesso fortemente cinematografico sul razzismo e l’islamofobia all’interno della cultura giovanile nella classe operaia del nord dell’Inghilterra. In un salotto sguarnito e squallidamente illuminato, un giovane in giubbotto di pelle ascolta un ex galeotto in t-shirt. L’argomento sono i musulmani in Gran Bretagna e la manifestazione che un gruppo organizzato sta per mettere in atto nel quartiere più densamente islamizzato del paese.
SUI GENERIS

A seguire

Salers
di Fernando Dominguez (Argentina, 2014, 9’)
Durante l’occupazione nazista, un uomo visita la cittadina francese di Salers dove viene seguito da Mimi Pinson, morta in manicomio scrivendo lettere ai potenti della Terra. A ottant’anni di distanza, l’uomo ritorna negli stessi luoghi attraversati dai ricordi di un tempo lontano come da ombre in movimento proiettate su una parete sporca.
SUI GENERIS

21.00
Between Sisters
di Manu Gerosa (Italia, Belgio, Qatar, 2015, 78’)
Dopo una vita passata a prendersi cura l’una dell’altra, le sorelle Ornella e Teresa vivono il momento della separazione, che è anche quello in cui il segreto di una intera esistenza si svela. Il confronto tra due caratteri opposti, fusi da un amore reciproco troppo carico di responsabilità, stabilisce il racconto pieno di tenerezza e umorismo di Manu Gerosa, regista del film e figlio di Ornella.
PANORAMA

22:30
Exergo
di Diego Amando Moreno Garz (Messico, 2015, 62’)
San Cristobal del Las Casas, Messico, fine anni ‘80. Una stimata professionista uccide una bambina di quattro anni. Nei giorni successivi al delitto, la polizia registra le deposizioni della donna, che racconta il suo inquietante punto di vista e le circostanze in cui è avvenuto l’omicidio. L’ apparato visivo allude e ricalca gli stilemi di alcuni dei recenti successi del genere horror.
SUI GENERIS

 

Auditorium S. Apollonia
Incontri aperti al pubblico (ingresso libero)
11:00
How I Did It
Incontro pubblico con gli autori
Eventi speciali

Istituto Francese
18:30
Oncle Bernard – L’anti-leçon d’économie
di Richard Brouillette (Canada, Spagna, 2015, 79’)
Oncle Bernard, alias Bernard Maris, è morto il 7 gennaio 2015 sotto i colpi dei terroristi nell’attentato alla sede di “Charlie Hebdo”. Ciò che resterà di lui è la sua insolita visione dell’economia. In un’intervista del marzo 2000, esplorando le zone d’ombra del neoliberismo e rendendo appassionante anche il soggetto più arido, Oncle Bernard rivela un pensiero coraggioso nella sua originalità, ma pur sempre vicino alla realtà.
Eventi Speciali

20.00
Pauline s’arrache
di Emilie Brisavoine (Francia, 2015, 88’)
Pauline ha 15 anni ed una vita movimentata filmata con partecipazione dalla sorellastra, Emilie Brisavoine. Pauline è rimasta da sola a vivere con i propri atipici genitori: la madre, ex-regina della notte innamorata di un giovane travestito, suo padre. La sua convivenza con la famiglia è esplosiva, perché nella vita di Pauline nulla è semplice: né il genere dei suoi genitori, né l’amore che essi provano per lei. Tanto meno i ricordi d’infanzia, al contempo magici e tragici.
Selezione ACID per il 56° Festival dei Popoli


Cinema Odeon
10.00
Une partie de nous s’est endormie
di Marie Moreau (Francia, 2015, 50’)
Di origine marocchina, immigrato in Francia, alle spalle quasi undici anni di prigione, Djilali è un senzatetto che fatica a ritrovare la propria identità tra tutte quelle usate e rubate nel corso della sua rocambolesca esistenza. Si presenta come “Alias” a testimonianza di quegli “uno, nessuno e centomila” che compongono il suo io. Come Virgilio nell’Inferno di Dante, Djillali guiderà la regista nei labirinti di una vecchia Avignone come nei labirinti della propria anima, raccontando un’altra faccia della nostra epoca.
CONCORSO INTERNAZIONALE

A seguire

Babor Casanova
di Karim Sayad (Svizzera, 2015, 35’)
Adlan e Terroriste sono due ‘ragazzi di vita’ di Algeri. Il loro presente è fatto di piccoli espedienti per guadagnare qualche dinaro, la passione che li accomuna è quella per la squadra del Mouloudia, l’unica prospettiva salvifica è imbarcarsi per raggiungere la Francia o l’Italia. Il regista Karim Sayad accompagna questi ragazzi come un fratello che non giudica e ci consegna un film delicato e spietato al contempo.
CONCORSO INTERNAZIONALE

11.30
La Familia Chechena
di Martín Solá Argentina, 2015, 60
Un film è un’esperienza sensoriale. L’incontro tra immagine e suono, il suo ritmo interiore, producono una risonanza in chi assiste. La familia chechena porta lo spettatore ad entrare nella particolarità interiore di un’esperienza mistica, quella dei musulmani sufi in Cecenia. Le danze, i rituali mistico-religiosi diventano forma di cinema, pura immersione in uno sguardo spirituale sul mondo.
CONCORSO INTERNAZIONALE

A seguire

Onder ons
di Guido Hendrikx (Paesi Bassi, 2015, 24’)
Guido Hendrikx affronta un argomento oscuro e disturbante nell’orizzonte contemporaneo: la pedofilia. Il racconto e affidato alle voci di tre “malati responsabili” che, con lucidità espongono all’evidenza della parola i loro tormenti ma anche le loro emozioni indicibili. Il contrappunto visivo è un flusso d’immagini che prende il ritmo delle voci che accompagna e che assume contorni più nitidi o al contrario, sfuma in vaghe visioni di nebbia a seconda che a prevalere sia l’idea razionale o quella emotiva.
CONCORSO INTERNAZIONALE

15.00
A festa e os cães
di Leonardo Mouramateus (Brasile, 2015, 25’)
Leonardo Mouramateus sfoglia alcune foto scattate tempo fa con una macchina fotografica analogica. Ciascuna foto illumina un ricordo, suscita un commento, innesca un racconto. Ma A Festa e os Cães va oltre la descrizione di un’adolescenza trascorsa tra feste e sbronze, girovagando per le strade di Fortaleza in compagnia dei cani randagi: è un viaggio nel passato in grado di riportare i dubbi, le speranze e la leggerezza degli anni verdi.
CONCORSO INTERNAZIONALE

15.30
L’Abri
di Fernand Melgar (Svizzera, 2014, 101’)
Un inverno nel cuore di un rifugio di emergenza per i senzatetto a Losanna. Alle porte di questo rifugio semi-sconosciuto, ogni sera ha luogo un drammatico rituale che porta a tafferugli talvolta violenti. Le guardie hanno il difficile compito di “smistamento dei poveri”: prima le donne e i bambini, poi gli uomini. Mentre la capacità totale del rifugio è di 100 posti a sedere, solo 50 “eletti” saranno ammessi al suo interno e otterranno un pasto caldo e un letto. Per altri, invece, la notte sarà lunga…
Alì nella città. Derive e approdi dei migranti contemporanei

17.30
Por los caminos del sur
Jorge Luis Linares Martínez (Messico, 2015, 29’)
Quando un sentiero tra boschi impervi, fiumi da attraversare e montagne da scalare diventa occasione per mettere a nudo i propri sentimenti, è un sentiero che si fa mentre si è in cammino. Mariana e Miguel, padre e figlia, conoscono poco l’uno dell’altra e imparano – camminando a Sud – il difficile compito di mutare il rancore in speranza e di riallacciare il filo di una relazione spezzata.
CONCORSO INTERNAZIONALE

A seguire

Pedro M, 1981
di Andreas Fontana (Svizzera, Spagna, 2015, 27’)
Per molti le memorie d’infanzia sono vecchi film amatoriali dai colori sbiaditi. Per l’ignota protagonista del film il mistero che avvolge la figura paterna è collegato ad immagini ben diverse: le riprese effettuate all’interno del Parlamento spagnolo nel 1981, durante il tentativo di golpe militare. Immagini storiche realizzate da un oscuro cameraman della televisione nazionale: Pedro M, il padre mai conosciuto.
CONCORSO INTERNAZIONALE

19.15
SPOON
di Michka Saäl (Canada, 2015, 60’)
A lato della propria quotidianità e della ricerca per un altro film, capita di incontrare la poesia di Spoon Jackson e di intrattenere con lui – detenuto di un carcere di Los Angeles fin da quando nel 1977, appena diciannovenne, commise un omicidio – una relazione epistolare e telefonica della durata di otto anni. Inscritta sul deserto Mojave la poesia di Spoon si libera da “quell’ombra che prendeva a pugni la morte”.
CONCORSO INTERNAZIONALE

21.00
Shipwreck Lampedusa
di Morgan Knibbe (Paesi Bassi, 2014, 14’)
Nel’ottobre del 2013 più di trecento migranti sono annegati al largo delle coste dell’isola di Lampedusa. Il regista olandese Morgan Knibbe era presente con la sua videocamera e ha girato Shipwreck Lampedusa, ambientato subito dopo il disastro. Lo stile del film colpisce particolarmente: la camera si muove come fosse un fantasma, mentre uno dei pochi sopravvissuti, Abraham, racconta, sussurrando, i suoi terribili ricordi.
DE CORRESPONDENT

A seguire

Sponde – nel sicuro sole del nord
di Irene Dionisio (Italia, Francia, 2015, 60’)
A Lampedusa, Vincenzo, custode di cimitero in pensione, dà sepoltura ai corpi dei migranti che hanno perso la vita durante i naufragi, attirando le critiche della comunità religiosa, che contesta l’uso delle croci per il seppellimento di persone non cattoliche. A Zarzis, Tunisia, il postino Mohsen Lidhabi costruisce un museo con gli indumenti di quei cadaveri e gli oggetti che il mare ha restituito alla terra. Vincenzo e Mohsen un giorno cominciano a scriversi.
CONCORSO INTERNAZIONALE

22.30
ingresso libero
Daft Punk Unchained
di Hervé Martin-Delpierre (Francia, UK, 2015, 85’)
Nel 2014 i Daft Punk sono la prima band elettronica a vincere cinque Grammy Awards, entrando di diritto nella storia della musica mondiale. Ma chi sono i Daft Punk? Daft Punk Unchained, attraverso rari filmati d’archivio e testimonianze di collaboratori e amici, tra i quali Pharrell Williams, Giorgio Moroder e Michel Gondry, ci racconta del duo francese che a partire dagli anni novanta, ancora a volto scoperto, ha iniziato a sconvolgere il mondo del clubbing, fino ad arrivare alla cerimonia dei Grammy Awards con i due Robot più celebri della musica.
Eventi Speciali

 

Spazio Alfieri
15:00
Au crepuscule d’une vie
di Sylvain Biegeleisen (Belgio, Israele, 2015, 71’)
Quando il medico gli annuncia che a sua madre restano poche settimane di vita, Sylvain Biegeleisen decide di condividere con lei i suoi ultimi istanti. Dopo tutti gli addii e le lacrime versate, contro ogni aspettativa e previsione medica, questa 94enne con lo spirito da ventenne reagisce e si aggrappa alla vita con gioia e ottimismo. Un inno all’amore e alla speranza che non conoscono età.
Eventi Speciali

16:30
Du verbe aimer
di Mary Jiménez (Belgio, 1984, 78’)
Il ritorno in Perù di Mary Jiménez, alcuni anni dopo la morte della madre, è il punto di partenza per una ricerca, per un incontro impossibile eppure necessario con la memoria della figura materna. Il film è la traccia multipla di questa ricerca, attraverso frammenti, luoghi, sguardi – visionari e al tempo stesso lucidissimi – sulla propria terra d’origine, sui propri luoghi, sui propri cari. Du Verbe aimer è un film autobiografico, un saggio poetico sulla memoria che diventa racconto, un film sulla follia e un percorso di consapevolezza e scoperta di sé attraverso le immagini.
IMMAGINI DEL VERBO AMARE: I DOCUMENTARI DI MARY JIMéNEZ

A seguire

Incontro pubblico con Mary Jiménez

19:00
L’ombelico magico
di Laura Cini (Italia, 2015, 73’)
In una piccola località turistica della Versilia, nel nord della Toscana, in cui convivono tradizioni contadine e mondanità, l’incontro tra un’anziana signora con antichi poteri ancestrali e una giovane ragazza che vorrebbe diventare la sua erede spirituale stabilisce il fulcro narrativo del film. Lo sfondo è quello della crisi economica degli ultimi anni e dello svilimento dei valori di un’intera generazione.
PANORAMA

21:00
El Premio
di Paula Markovitch (Messico, Francia, Polonia, Germania, 2012, 103’)
Argentina, anni ‘70. In un’epoca segnata dal ritorno alla dittatura militare, la giovane Lucia e sua figlia Cecilia vivono in una fatiscente casa sulla spiaggia. Cecilia, malgrado i suoi sette anni, deve custodire un segreto da cui dipende la sopravvivenza della propria famiglia. Ma un giorno la piccola si mette inconsapevolmente in pericolo quando l’esercito richiede agli allievi della sua scuola di scrivere un testo in onore dei militari…
I MESTIERI DEL CINEMA: OMAGGIO A Wojciech Staron’

 

Auditorium S. Apollonia
Incontri aperti al pubblico (ingresso libero)
11:00
How I Did It
Incontro pubblico con gli autori
Eventi speciali

 

Istituto Francese
19.00
Wind of Change
di Julia Dahr (Norvegia, 2012, 40’)
Ritratto di famiglia contadina in Kenya nel mese di marzo, quando in passato cadevano piogge abbondanti. Il capofamiglia Kisilu confida le sue ansie alla videocamera come in un diario quotidiano. Viviamo giorno per giorno l’attesa della pioggia, la faticosa crescita dei germogli nel suo campo di miglio. Uno sguardo intimo e toccante sulla lotta quotidiana contro i cambiamenti climatici.
Altri eventi

20:00
Volta à Terra
di João Pedro Plácido (Portogallo, Francia, Svizzera, 2014, 78’)
Quattro stagioni ad Uz, nella campagna portoghese. La vita della piccola comunità si svolge seguendo i ritmi della natura, traendone sostentamento. L’anziano Antonio è stato emigrante. È tornato ad Uz e ora è impegnato nei preparativi della festa del villaggio. Daniel è un giovane pastore: sogna l’amore. Lo troverà, forse, proprio alla festa. Volta à terra è un omaggio alla terra di origine del regista e ad un modo di vivere che va scomparendo.
Selezione ACID per il 56° Festival dei Popoli

Cinema Odeon
10.00
Sponde – nel sicuro sole del nord
di Irene Dionisio (Italia, Francia, 2015, 60’)
A Lampedusa, Vincenzo, custode di cimitero in pensione, dà sepoltura ai corpi dei migranti che hanno perso la vita durante i naufragi, attirando le critiche della comunità religiosa, che contesta l’uso delle croci per il seppellimento di persone non cattoliche. A Zarzis, Tunisia, il postino Mohsen Lidhabi costruisce un museo con gli indumenti di quei cadaveri e gli oggetti che il mare ha restituito alla terra. Vincenzo e Mohsen un giorno cominciano a scriversi.
CONCORSO INTERNAZIONALE

A seguire

Pedro M, 1981
di Andreas Fontana (Svizzera, Spagna, 2015, 27’)
Per molti le memorie d’infanzia sono vecchi film amatoriali dai colori sbiaditi. Per l’ignota protagonista del film il mistero che avvolge la figura paterna è collegato ad immagini ben diverse: le riprese effettuate all’interno del Parlamento spagnolo nel 1981, durante il tentativo di golpe militare. Immagini storiche realizzate da un oscuro cameraman della televisione nazionale: Pedro M, il padre mai conosciuto.
CONCORSO INTERNAZIONALE

11:30
SPOON
di Michka Saäl (Canada, 2015, 60’)
A lato della propria quotidianità e della ricerca per un altro film, capita di incontrare la poesia di Spoon Jackson e di intrattenere con lui – detenuto di un carcere di Los Angeles fin da quando nel 1977, appena diciannovenne, commise un omicidio – una relazione epistolare e telefonica della durata di otto anni. Inscritta sul deserto Mojave la poesia di Spoon si libera da “quell’ombra che prendeva a pugni la morte”.
CONCORSO INTERNAZIONALE

A seguire

Por los caminos del sur
di Jorge Luis Linares Martínez (Messico, 2015, 29’)
Quando un sentiero tra boschi impervi, fiumi da attraversare e montagne da scalare diventa occasione per mettere a nudo i propri sentimenti, è un sentiero che si fa mentre si è in cammino. Mariana e Miguel, padre e figlia, conoscono poco l’uno dell’altra e imparano – camminando a Sud – il difficile compito di mutare il rancore in speranza e di riallacciare il filo di una relazione spezzata.
CONCORSO INTERNAZIONALE

15.00
Bab Sebta
di Frederico Lobo, Pedro Pinho (Portogallo, 2008, 110’)
Pedro Pinho e Frederico Lobo ci invitano ad attraversare la “La porta di Ceuta” (Bab Septa) per raggiungere il cuore pulsante dell’Africa da cui il viaggio dei migranti inizia. Un viaggio privo di retorica, che svela i retroscena di un tragitto fatto di aspirazione e disperazione, sfruttamento e violenza, coraggio e voglia di vivere. Una storia che va seguita passo dopo passo, abbandonando i luoghi comuni e il salotto di casa.
Eventi Speciali

17.30
O Parto
di Elizabeth Rocha Salgado (Paesi Bassi, 13’)
Rio de Janeiro: Elizabeth Salgado, è incinta e ha bisogno di un check-up. Mentre va in ospedale si porta dietro la telecamera e inizia a filmare. È convinta che la sua assicurazione sanitaria dovrebbe assicurarle un ‘parto naturale’, che è ciò che lei desidera. Ma i medici decidono per un taglio cesareo. Tra l’ottanta e il novanta per cento delle donne brasiliane partoriscono con il cesareo, una delle più alte percentuali al mondo. Secondo l’OMS il quindici per cento è già troppo. Ma in Brasile è la prassi, soprattutto per le donne povere senza copertura assicurativa sanitaria.
DE CORRESPONDENT

A seguire

Solo – Out of a dream
di Jos de Putter (Paesi Bassi, 2014, 90’)
Questo film è il ritratto dell’incredibile storia di Leonardo, un bambino di una favela brasiliana diventato ricco e famoso come calciatore grazie ad un film che gli permise di emergere. Il regista di allora torna con lui in Brasile per fare i conti con il passato. Insieme troveranno la via per uscire fuori dal sogno e per guardare negli occhi una storia che ha i contorni della tragedia.
Eventi Speciali

21.00
Cerimonia di Premiazione dei film vincitori

A seguire: 
The Queen of Silence
di Agnieszka Zwiefka (Polonia, Germania, 2015, 80’)
Denisa, dieci anni, è una outsider per diverse ragioni: è cittadina illegale di un campo rom in Polonia, è femmina in una comunità fortemente patriarcale e, soprattutto, non parla a causa di una grave disabilità dell’udito. La bambina vive in un mondo tutto suo: pieno di ritmo, danza e colori. Adora imitare le affascinanti attrici di Bollywood, viste mille volte nei dvd che ha trovato in un cassonetto vicino al campo. Quando balla può essere chi vuole, anche una regina, ed esprime quello che non riesce a dire: la gioia, la tristezza e la paura. In The Queen of Silence il documentario si trasforma in un musical coinvolgente, con una fantastica colonna sonora firmata CocoRosie.
SUI GENERIS

 

Spazio Alfieri
15.00
Der Zuhalter und Seine Trophaen
di Antoinette Zwirchmayr (Austria, 2014, 22’)
Una donna racconta la propria infanzia non convenzionale vissuta da nipote di uno dei più potenti magnaccia di Salisburgo, in mezzo al via vai di prostitute, clienti e sfruttatori. Intanto la macchina da presa esplora l’interno di un club a luci rosse, le stanze e i saloni deserti, gli ambienti goffamente lussuosi di un locale notturno ormai vuoto.
SUI GENERIS

A seguire

Amerika
di Jan Foukal (Repubblica Ceca, 2015, 70’)
Quasi cento anni fa, un gruppo di cechi creò il proprio mondo nei boschi, ispirandosi all’immagine del “Selvaggio West” americano. Così è nato il movimento noto in Repubblica Ceca come “vagabondaggio”. Sulle tracce degli antenati “vagabondi”, nelle foreste della Boemia, i destini di Bára, giovane figlia di emigrati cechi in Canada, e Honza, musicista in vena d’avventura, si incroceranno nella ricerca della libertà interiore.
SUI GENERIS

17:00
Love is All. Piergiorgio Welby, Autoritratto
di Livia Giunti, Francesco Andreotti (Italia, 2015, 60’)
Nell’autunno del 2006 Piergiorgio Welby, ammalato da anni di una grave forma di distrofia, chiede pubblicamente al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il diritto di essere lasciato morire. Pochi mesi dopo, aiutato dai familiari e dagli attivisti radicali, Welby compie la sua volontà. Love is All. Piergiorgio Welby, Autoritratto racconta la vita dell’uomo Welby attraverso le sue opere, quadri, libri, fotografie.
PANORAMA

18:30
Savupiippu
di Jani Peltonen (Finlandia, 2014, 24’)
Finlandia. Un fotografo si aggira per il viale alberato che conduce all’Hotel Aulanko, inaugurato nel 1938. L’albergo è stato il punto di riferimento per una generazione di giovani e anche il luogo della misteriosa morte di Sirkka Sari, astro nascente del cinema finlandese degli anni ‘30. Il biopic s’intreccia al thriller paranormale, il colore si alterna al bianco e nero in un film che accumula materiali, voci e volti come un investigatore che cerca di fare ordine nei propri indizi.
SUI GENERIS

A seguire

I Am Sun Mu
di Adam Sjöberg (USA, Cina, Corea del Sud, 2015, 87’)
Conosciuto sotto uno pseudonimo che significa “senza confini”, Sun Mu, disertore della Corea del Nord, si ispira all’attività di propaganda svolta per il regime prima della fuga nel 1998 e ne inverte il significato, conferendogli nuove sfumature e dando vita ad una ‘pop art politica’. Nel 2014 gli viene offerta una storica, ma potenzialmente pericolosa opportunità, quella di una mostra personale a Pechino. Ma durante i preparativi sotto copertura, gli eventi prendono una piega inaspettata mettendo a rischio la vita di Sun Mu e della sua famiglia.
Eventi Speciali

21:30
Replica dei film vincitori

 
Auditorium S. Apollonia
Incontri aperti al pubblico (ingresso libero)
11:00
How I Did It
Incontro pubblico con gli autori
Eventi Speciali

Cinema Stensen
18:30
Val di Susa e dintorni: una conversazione con Luca Rastello
di Daniele Gaglianone (Italia, 2015, 58’, v.o. italiano)
Nell’ambito delle riprese per il documentario Qui sulla lotta in Val di Susa controla linea alta velocità Torino-Lione, nell’estate del 2012 incontrai Luca Rastello per raccogliere la sua testimonianza preziosa intorno alle vicende della Valle e al suo viaggio, a tratti picaresco ma sempre lucido e meticoloso, che aveva fatto qualche mese prima tra Lisbona e Kiev.
Altri eventi