Le “confessioni” di De Oliveira nel film-testamento

Giovedì 26 novembre, alle 20.30, alla 50 Giorni, per Il Cinema Ritrovato , arriva Visita ou Memórias e Confissões, film testamento di Manoel de Oliveira, nella versione originale concessa dalla Cineteca Nazionale. L’omaggio al grande regista portoghese conclude la rassegna ed è realizzato in collaborazione col Festival dei Popoli, che il 27 novembre, data di apertura della sua 56esima edizione, organizza la Giornata internazionale di studi su Manoel de Oliveira al Dipartimento SAGAS dell’Università di Firenze (ore 9.30-18, ingresso libero).

Questo è un film di Manoel de Oliveira su Manoel de Oliveira. Forse è eccessivo, ma ormai è stato fatto”, così dice la voce fuori campo dello stesso De Oliveira all’inizio del lungometraggio girato nel 1981 e reso pubblico, per volere del regista, solo dopo la sua morte, avvenuta il 2 aprile di quest’anno. Non si tratta di una semplice autobiografia, ma di un esperimento unico – postumo ma realizzato più di 30 anni fa – sulla vita e sulla morte.

Lo spunto per l’opera venne a de Oliveira dall’abbandono della casa di Porto in cui aveva vissuto sin dal 1940 e che dovette vendere per debiti: un luogo caro che si trovò, suo malgrado, costretto a lasciare. L’infanzia e la figura del padre, la prigionia durante la dittatura in Portogallo, il suo Paese, il rapporto con la moglie: i ricordi del regista ci vengono narrati in prima persona, in tutta la loro autenticità. Il risultato è un racconto intimo e inedito di un periodo del Novecento di fondamentale importanza per la storia contemporanea, dal 1940 al 1980, vista da uno dei principali protagonisti della vita culturale europea.