Human Mask, il documentario sulla solitudine dell’uomo

Domenica 22 novembre, alle ore 21 alla 50 Giorni (cinema Odeon), Lo Schermo dell’Arte propone il corto Human Mask, dell’artista francese Pierre Huyghe. A presentare l’opera ci sarà la produttrice Annalena Vaney.

Quando Huyghe ha scoperto che nello staff di camerieri di una sake house a nord di Tokyo c’erano due scimmie provviste di maschera e parrucca – Yat-chan e Fuku-chan i loro nomi – ha preso la notizia come spunto per una riflessione più generale sulla presunta superiorità dell’uomo nei confronti degli animali e della natura, oltre che sulla solitudine nei nostri tempi. Ne sono venuti fuori 19 minuti magnetici nei quali il protagonista è proprio un macaco con una maschera bianca dall’espressione melanconica e dei finti capelli lisci e l’ambientazione è un ristorante vuoto di Fukushima all’indomani del disastro nucleare del 2011. La civiltà sembra quasi si sia estinta – il silenzio viene interrotto da annunci distorti – ma la scimmia, molto umana nei suoi atteggiamenti e apparentemente triste, o forse solo concentrata, sembra riuscire a trovare comunque del bello.